02/10/2014
Pagamenti in contanti in condominio: ecco quando sono leciti
Da quando è entrata in vigore la nuova riforma del
condominio, gli aspetti controversi sono stati veramente parecchi.
Uno dei più discussi e che maggiormente ha messo in difficoltà gli
amministratori di condominio, è quello sui pagamenti.
A seguito delle modifiche al cosiddetto "Codice del condominio", infatti, il legislatore ha previsto che "tutte le somme percepite dal condominio ed erogate a terzi devono transitare per il conto corrente condominiale, prevedendo quindi l'obbligo per l'amministratore di aprire un conto corrente postale o bancario e far transitare anche le somme più esigue su di esso.
Una pretesa palesemente iniqua e impossibile da realizzare. Fortunatamente, dopo le tante proteste da parte delle associazioni di
amministratori condominiali, si vede luce. Durante l'ultimo question time alcuni deputati, tra cui Girolamo Pisano hanno chiesto delucidazioni proprio a tal riguardo.
Il ministro dell'Economia, Luigi Casero ha fissato la soglia limite per la circolazione in contanti a mille euro, precisando che la documentazione per le transazioni in contanti sia soddisfatta se "chiara, inequivoca e idonea ad attestare la devoluzione di una determinata somma di danaro".
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